Diocesi: mons. Ricchiuti (Altamura), “non ‘inzuppate’ il pane della maldicenza, del sospetto, del pettegolezzo con i preti”

“Non ‘inzuppate’ il pane della maldicenza, del sospetto, della lamentela o del pettegolezzo nella relazione umana, spirituale e pastorale con i “vostri” preti, perché con loro deve intrecciarsi, al contrario, un rapporto di serenità, di gioia, di dialogo, per edificare una Comunità ecclesiale, nella quale sentirsi come a casa propria, come in una bella famiglia”. È l’invito espresso questa mattina dal vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, monsignor Giovanni Ricchiuti, nel corso della Messa Crismale che ha presieduto nella Cattedrale di Santa Maria Assunta. Rivolgendosi ai presenti, mons. Ricchiuti ha ricordato che “siamo qui, per prendere coscienza di essere anche noi, ciascuno di noi, inviati dallo Spirito di Gesù ad annunciare coraggiosamente che, nonostante tutto, questo è un bel tempo per essere cristiani”. Il vescovo si è poi rivolto ai sacerdoti: “Le mani, consacrate e profumate dal crisma, intrecciatele da fratelli e portatele ogni giorno, idealmente, alle vostre narici e verificate se quell’olio e quel profumo continuano ad essere senza scadenza”. “Continuate, con quelle mani, ad aprire la Sacra Scrittura, a consacrare il pane e il vino, a profumare ‘i segni dei tempi’, persone ed eventi che, se pur in modo misterioso e incomprensibile, ci raccontano della presenza del Signore nella nostra storia”, ha proseguito, chiedendo di continuare “ad amare quella porzione di Chiesa a voi affidata e, attraverso la vostra esemplarità, educatela ad essere ‘un cuor solo ed un’anima sola’, con perseveranza e pazienza”.

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