Benedetto XVI: Marroni (giornalista), “è riuscito a parlare ai non credenti”

“Papa Ratzinger parla ai non credenti, forse in misura ancora maggiore di Bergoglio”. Così Carlo Marroni, vaticanista de “Il Sole 24 ore”, durante la conferenza di presentazione del volume “Benedetto XVI. Fede e profezia del primo Papa emerito della storia”, scritto dal vaticanista del Tg2 Giovan Battista Brunori. “Ratzinger – ha continuato – ha detto cose che non solo non furono capite ma anche trascurate”, come è successo con “il discorso di Ratisbona del 2006 sull’islam”. In particolare, il giornalista del quotidiano finanziario ha sottolineato come il Papa in quelle occasioni toccò il tema del terrorismo con una visione lucida e anticipata sui tempi . “Senza Ratzinger – ha affermato Marroni – e la sua rinuncia, non avremmo avuto Papa Francesco. Ha aperto una prospettiva e messo i cardinali di fronte alla crisi profonda che lo stesso Benedetto XVI ha vissuto. La percezione che questo Papa fosse l’inquisitore o il pastore tedesco, come titolò ‘Il Manifesto’ all’indomani della sua elezione, è stata smentita dal suo pontificato completamente mite, benché segnato da varie crisi all’interno della Chiesa come lo scandalo dei sacerdoti pedofili o le affermazioni sui preservativi a proposito della diffusione dell’Aids in Africa, frutto di una dialettica in italiano non sempre perfetta”. “Naturalmente i suoi scritti, non facilmente leggibili, rimanevano per pochi. Le tre encicliche che ha prodotto – ha commentato in conclusione il vaticanista – sono state fondanti nelle questioni di dottrina ma obiettivamente difficili. I suoi libri su Gesù hanno però avuto molti lettori non credenti perché si è soffermato sulla figura storica di Cristo”.

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