Immigrazione: don Colmegna (Casa della carità), con legge di iniziativa popolare “inversione di marcia” per “superare distacco tra realtà e percezione”

“Una inversione di marcia di carattere culturale per superare il distacco tra la realtà e la percezione della realtà da parte di una opinione pubblica attanagliata dall’immigrazione”: così don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ha presentato oggi al Senato la legge di iniziativa popolare che punta su accoglienza, lavoro e inclusione per cambiare le politiche sull’immigrazione in Italia e la narrazione mediatica. Don Colmegna è stato tra i primi promotori, insieme ad Emma Bonino, dell’iniziativa, realizzata nell’ambito della campagna “Ero straniero – L’umanità che fa bene”. “Per noi è importante continuare a informare e formare per raccogliere buone prassi e produrre coesione sociale e  non paura e distinzione – ha detto -. È straordinario che culture e interessi diversi siano insieme per dire che l’immigrazione deve diventare una risorsa e non essere considerata un problema”. Lo scopo della proposta di legge, ha precisato Emma Bonino, “è superare la legge Bossi-Fini valorizzando l’esperienza di chi lavora nel settore e sa di cosa si sta parlando, mentre oggi tutti parlano senza conoscere la realtà: la sicurezza è un obiettivo dello Stato, il problema è come ci si arriva: per noi la strada da percorrere è la diminuzione dell’irregolarità”. Bonino ha ricordato che in Italia sono stimati circa 500.000 irregolari, con il 60% delle richieste d’asilo respinte perché non c’è altro canale per entrare in Italia. In questo modo alimentiamo un esercito di irregolari che è contro ogni logica, perché si sa che la criminalità è in agguato. Le paure dei cittadini vanno governate, non alimentate”. Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso la parola vari rappresentanti delle associazioni che aderiscono all’iniziativa, tra cui Centro Astalli, Cnca, Acli, Asgi, Arci.

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