Diocesi: Nocera-Sarno, una lettera dei sacerdoti di Pagani invita a vivere la festa della “Madonna delle Galline” secondo il magistero della Chiesa

È stato pubblicato questa mattina sul sito internet www.diocesinocerasarno.it il testo integrale della lettera alla città di Pagani scritta dai sacerdoti paganesi, in comunione con il vescovo, mons. Giuseppe Giudice, per la festa della Madonna del Carmelo detta “delle Galline”, che si celebra la domenica dopo Pasqua. Il documento, si legge in una nota diffusa dalla diocesi, “ripercorre la storia della festa e contiene alcune sollecitazioni per viverla al meglio, così come raccomanda il magistero della Chiesa rispetto alla pietà popolare”. Nella nota, i sacerdoti della forania di Pagani ripercorrono “gli aspetti della tradizione a partire dall’accoglienza e dall’accompagnamento della statua della Vergine, fino alla tematica dell’utilizzo degli animali”.
“La devozione alla Madonna delle Galline – si legge nella lettera – è innanzitutto una devozione ad una persona, Maria di Nazareth, Madre di Gesù e Madre della Chiesa. Il vero devoto della Madonna delle Galline è colui che le rende onore e ascolta la parola della Madre: ‘Qualsiasi cosa vi dica, fatela’ (Gv 2,5). La Vergine bella ci indica perennemente il Vangelo del Figlio, per accoglierlo nella nostra vita”. Non solo: “Il vero devoto onora la Madonna non si serve di essa per acquisire o lucrare maggiore visibilità personale, veicolare ideologie contrarie alla fede cristiana, trarne profitti economici, affermare la propria presenza all’interno di un territorio. Il vero devoto accoglie con amore e rispetto la statua della Vergine come si accoglie una mamma, evitando di considerare l’effigie sacra come un qualcosa di magico, strumentale, al punto tale che se non varca la soglia del proprio cortile si ritiene che la benedizione di Maria non possa raggiungerlo”. Inoltre, segnalano i sacerdoti, “quando gli strumenti della festa come tammorre, nacchere, vino, fuoriescono dalla loro gioiosa dimensione e funzione, diventando essi stessi il centro della festa, e si tramutano in strumenti per veicolare volgarità, oscenità, ubriachezze, essi non si pongono più al servizio del culto della Madonna, ma ne sminuiscono la genuina devozione”. La lettera sarà diffusa anche attraverso un manifesto che sarà affisso per la città di Pagani.

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