Infanzia: Save the Children, “in 10 anni triplicata in Italia la percentuale di minori in povertà assoluta e raddoppiata quella in povertà relativa”

In Italia “la percentuale di minori in povertà assoluta – oltre 1,1 milioni – è quasi triplicata negli ultimi 10 anni (passando dal 3,9% della popolazione di riferimento nel 2005 al 10,9% nel 2015)” mentre “la percentuale di minori che vivono in povertà relativa – più di 2 milioni di bambini e adolescenti – è quasi raddoppiata dal 2005, passando dal 12,6% della popolazione di riferimento al 20,2% nel 2015 e in particolare ha subito un’impennata di quasi l’8% dal 2011 al 2015”. Sono alcuni dati diffusi da Save the children, in occasione della campagna “Illuminiamo il futuro” per il contrasto alla povertà educativa. Da ciò che emerge nel rapporto “Futuro in partenza? L’impatto delle povertà educative sull’infanzia in Italia”, il nostro Paese, si legge in una nota, “nonostante il numero di ragazzi che abbandonano precocemente gli studi si sia più che dimezzato negli ultimi 23 anni (passando dal 38% del 1992 al 15% del 2015), rimane indietro rispetto ai Paesi dell’Unione Europea (media dell’11%) posizionandosi al quartultimo posto nella classifica dei Paesi per ‘early school leavers’, seguito soltanto da Romania (19%), Spagna e Malta (a parimerito con il 20%)”. Inoltre, la percentuale di ragazzi che non raggiungono le competenze minime in matematica è passato dal 33% del 2006 al 23% del 2015, ma il trend positivo si è arrestato negli ultimi 6 anni.

Dal 2010 al 2013, invece, sono aumentati del 6% i ragazzi che non partecipano ad attività culturali, ricreative e sportive, attestandosi attualmente al 60%. Altri dati interessanti riguardano l’acceso ai servizi scolastici: solo il 52% usufruisce della mensa scolastica, poco più del 10% dei bambini frequenta il nido, il tempo pieno è assente nel 68% delle classi nella scuola primaria e nell’85% nella secondaria. Tutti dati che sono stabili se non peggiorati negli ultimi anni. Inoltre 3 alunni su 5 frequentano istituti con infrastrutture inadeguate. Per Valerio Neri, direttore generale di Save the children, in Italia “la povertà economica ed educativa dei genitori viene trasmessa ai figli, che a loro volta, da adulti, potrebbero essere a rischio povertà ed esclusione sociale”. Per questo, aggiunge, “serve un impegno urgente e concreto da parte delle istituzioni: non è accettabile che vi siano bambini costretti a vivere gravi deprivazioni materiali ed educative, che non solo non hanno la possibilità di costruirsi un domani, ma che non possono neanche sognarlo”.

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