Card. Bagnasco: incontri a Mosca e Istanbul con patriarchi Kirill e Bartolomeo I. “Chiese d’Oriente ci trasmettono un grande senso del sacro”

“Le Chiese d’Oriente mantengono un grande senso del sacro, cosa che noi occidentali abbiamo quasi perduto, ma che gli uomini cercano. Ne deriva una liturgia ricca di canto, di invocazioni ripetute, di icone. Il ricchissimo linguaggio simbolico, che svela qualcosa di Dio e rimanda al mistero più grande, ne è prova. Noi occidentali vogliamo che tutto della fede sia chiaro e distinto in modo razionale. È possibile qualcosa ma non tutto, perché Dio è più grande e ci avvolge”. È questo un messaggio che le Chiese d’Oriente possono donare ai cristiani d’Occidente secondo le parole del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana e del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), anche alla luce dei suoi due recenti viaggi ecumenici: il primo a Mosca per un incontro con il patriarca Kirill; il secondo a Istanbul dal patriarca Bartolomeo I. Intervistato dal Sir racconta il “senso” di questi due appuntamenti e riflette sulle prospettive future per il Vecchio continente, alla vigilia del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma.

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