Otto marzo: Furlan (Cisl), “gli ostacoli al lavoro delle donne sono la mancanza di servizi sociali e di progressione in carriera”

Mancanza di servizi sociali e di “progressione in carriera”. Sono questi, per Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, i “problemi strutturali” che ostacolano ancora oggi il lavoro delle donne. “Dal punto di vista legislativo – spiega al Sir Furlan nella giornata della Festa della donna – il nostro Paese, rispetto ad altri, ha una buona legislazione: il problema è che non viene rispettata, e che come spesso accade in Italia, una volta fatta la legge si trova il modo per scansarla o per interpretarla non positivamente”. Lo dimostrano i dati, a proposito dei “problemi strutturali che affliggono l’Italia da tempo: la mancanza di servizi sociali per l’infanzia e per gli anziani è assolutamente drammatica. Molte donne abbandonano il lavoro dopo il primo o il secondo figlio, proprio per la mancanza di questi servizi essenziali per le famiglie”. C’è poi la difficoltà della “progressione in carriera”: “Le donne – ricorda il segretario generale della Cisl – in assoluto si laureano più degli uomini, ma il tetto di cristallo non fa crescere le loro possibilità di avanzamento professionale”. Inoltre, “esiste ancora una forbice troppo larga tra gli stipendi delle donne e quelli degli uomini, e ciò determina un futuro pensionistico meno favorevole”. “Ogni conquista delle donne, in campo lavorativo, diventa una conquista per la dignità e i diritti di tutti, uomini e donne”, afferma Furlan, osservando che tra le giovani donne “c’è un altissimo numero di laureate, davvero in gamba, in tutte le discipline – non solo quelle umanistiche – che si avvicinano poco al sindacato perché i loro contratti di lavoro le fanno sentire meno rappresentate”. Di qui l’impegno della Cisl proprio su questo versante in vista del prossimo Congresso confederale, che si terrà alla fine di giugno “ma è già iniziato sul territorio”. Obiettivo: “Come rendere più protagoniste le giovani donne e i giovani uomini, anche quelli che hanno tipologie di lavoro che il sindacato non ha rappresentato, come le start up, le partite Iva o i lavori atipici”.

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