Terremoto: Ascoli Piceno, a Pasqua riapre la cattedrale

La cattedrale di Ascoli Piceno duramente colpita dal terremoto riaprirà a Pasqua. Ad annunciare la notizia il vescovo, mons. Giovanni D’Ercole nel corso di un incontro sul post sisma e sulle misure che saranno adottate nei prossimi mesi a beneficio del territorio e delle chiese che necessitano di opere di messa in sicurezza. I lavori per la cattedrale sono già in programma questa settimana come confermato nel corso dell’incontro con la stampa. “Vedere la cattedrale chiusa per me è un colpo al cuore – ha affermato il vescovo di Ascoli, mons. D’Ercole –. Agli ascolani voglio lasciare un messaggio: sentite la cattedrale come vostra”. Le scosse che hanno maggiormente compromesso l’edificio sono state quelle del 30 ottobre ma tutta la sequenza sismica iniziata il 24 agosto ha messo alla prova anche molti altri edifici del capoluogo e dei comuni del cratere. Nel frattempo la diocesi ha istituito e varato anche un Ufficio diocesano per la ricostruzione. “Vedere quella porta chiusa ci ha fatto male – ha affermato il parroco del duomo, don Angelo Ciancotti –, ma dopo il terremoto del 30 ottobre abbiamo dovuto chiuderla per forza. Ora vogliamo restaurare almeno l’arco trionfale. In generale, il duomo ha reagito bene agli eventi sismici e ci è sembrato importante il fatto che la cripta non abbia subito danni”.

La riapertura del duomo, sarà comunque parziale poiché il completamento dell’intervento, il cui inizio lavori è previsto per oggi, è in programma per il 5 agosto, festa di Sant’Emido, patrono della città, al quale il duomo è dedicato. Mons. D’Ercole nei mesi scorsi aveva lanciato un appello invitando i fedeli della diocesi a supportare i lavori, la cui spesa è stimata in circa 80mila euro. “Mi aspettavo di più, ma assicuro che i soldi per restaurare il duomo di Ascoli li trovo io”, ha detto il vescovo. All’interno della cattedrale sarà montata un’impalcatura, con varie reti di protezione. Tra 20 giorni dovrebbe uscire un nuovo decreto che individuerà nelle diocesi gli enti attuatori per la messa in sicurezza, mentre per la ricostruzione tutto farà capo al ministero. Nel corso dell’incontro si è parlato di ricostruzione non solo dal punto di vista materiale ma anche sociale. Anche su questo fronte la diocesi si sta attrezzando con varie iniziative a supporto della popolazione. Un territorio oggi ancora in grosse difficoltà. Arquata e le frazioni di Pescara del Tronto, Borgo Colle, Capodacqua, Pretare oggi appaiono come paesini bombardati. Messe in salvo tutte le opere d’arte contenute nelle chiese.

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