Irlanda del Nord: unionisti primo partito ma i nazionalisti del Sinn Fèin crescono

“Più vicini che mai, ma possono Sinn Fèin e Dup collaborare?”. E ancora “Il balzo dello Sinn Fèin renderà la vita difficile per lo Dup”. In questi due titoli dell’“Irish News”, il quotidiano nordirlandese vicino alla parte nazionalista e cattolica della popolazione, si esprime il dilemma della politica di Belfast ora che le urne si sono chiuse. Lo “Sinn Fèin”, il partito cattolico che vuole che questo pezzo dell’isola sia riunito al resto della Repubblica irlandese e lasci il Regno Unito, è il vincitore indiscusso delle elezioni volute dallo stesso “Sinn Fèin” per uno scandalo legato a sovvenzioni pubbliche nel quale era rimasta coinvolta Arlene Foster, leader del partito protestante “Dup”. Con 28 seggi il “Dup” è arrivato ancora al primo posto, ma è stato punito dagli elettori. Lo scarto con lo “Sinn Fèin” che ha conquistato 27 posti è di appena un seggio e i due partiti non sono mai stati così vicini. Altissima l’affluenza alle urne (64,78%). Anche gli altri quotidiani nordirlandesi, “News Letter” e “Belfast Telegraph”, si chiedono se i due partiti, da sempre agli opposti, sapranno formare un governo nelle prossime tre settimane. Se non succede Westminster dovrà intervenire imponendo il “direct rule”, il governo da Londra con una partecipazione della Repubblica d’Irlanda. Una opzione non gradita ai britannici che è stata evitata per dieci anni.

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