Libertà religiosa: mons. Gallagher (Santa Sede), “merito del cristianesimo è aver contribuito a creare uno Stato laico”

In un contesto mondiale in cui le religioni vengono guardate “con sospetto”, perché considerate forma di “sotto-cultura”, “portatrici di un passato da superare”, occorre ricordare che “un  merito storico e sofferto del cristianesimo” è di “avere contribuito a creare, nella separazione tra ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio, la possibilità di sviluppo di uno Stato laico, inteso non come uno Stato totalmente avulso dalla religione, o peggio ancora come uno Stato agnostico, ma come uno Stato che, consapevole del valore del riferimento religioso per i suoi cittadini, garantisce a ciascuno il diritto di vivere secondo la propria coscienza la dimensione religiosa”. Lo ha ricordato mons. Paul Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, nella prolusione di apertura del convegno in corso all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano sulla libertà religiosa.  “Purtroppo, anche in Europa, si nota una crescita inquietante di forme di intolleranza e di episodi di discriminazione nei confronti dei cristiani”, la denuncia di Gallagher, secondo il quale “si tratta di un fenomeno che sta attirando un’attenzione crescente anche in ambito internazionale”. È “intrinsecamente contraddittorio”, ha ammonito Gallagher, “chiedere la libertà per tutti e, in  nome di quella stessa libertà, negarla ad alcuni gruppi, specialmente a quelli religiosi”: dovere delle istituzioni, invece, è “contrastare ogni forma di discriminazione basata sull’orientamento religioso e, in prospettiva positiva, promuovere e proteggere la libertà religiosa allo stesso modo e con tutti gli strumenti impiegati per la difesa di ogni altro diritto fondamentale”.

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