Regno Unito-Scozia: Curtice (Un. Glasgow), “sul Brexit scontro politico inevitabile”

“Uno scontro tra il governo britannico e quello scozzese mentre vengono chiariti i termini del Brexit sembra inevitabile”. John Curtice, docente di politica all’università di Strathclyde a Glasgow vede una profonda divisione tra Edimburgo e Londra. A poche ore dal voto del parlamento scozzese che – sembra certo – darà il via libera alla richiesta di un nuovo referendum per l’indipendenza dal Regno Unito e mentre la premier Theresa May si prepara a invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona che darà il via, domani, mercoledì 29 marzo, all’iter per il divorzio del Regno Unito dall’Unione europea, Curtice spiega che un accordo tra Sturgeon (la premier scozzese) e May (omologa britannica) è quasi impossibile. “Il Regno Unito vuole lasciare il mercato unico e interrompere la libera circolazione delle persone mentre la Scozia vuole restare nella Ue e accettare libertà di movimento”, dice l’esperto. “Né il governo britannico dà segni di volere accomodare le richieste scozzesi durante i prossimi negoziati. Un referendum sembra inevitabile, probabilmente nel 2020, in contemporanea con le elezioni generali britanniche. La Sturgeon lo vorrebbe prima, entro la primavera 2018, ma la May ha detto di non essere d’accordo e per chiamare gli elettori a nord del vallo di Adriano alle urne ci vuole l’ok di Westminster. I sondaggi, per ora, danno in vantaggio gli scozzesi che vogliono rimanere nel Regno Unito con il 54%”.

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