Papa a Milano: messa a Monza, “non si ha tempo per niente e per nessuno”. Non possiamo guardare il cielo “aspettando che smetta di piovere”

“Quando tutto si accelera per costruire – in teoria – una società migliore, alla fine non si ha tempo per niente e per nessuno”. È uno dei paradossi più evidenti del mondo contemporaneo, sul quale ha messo l’accento il Papa nell’omelia della messa celebrata nel Parco di Monza. “Il ritmo vertiginoso a cui siamo sottoposti sembrerebbe rubarci la speranza e la gioia”, l’analisi di Francesco: “Le pressioni e l’impotenza di fronte a tante situazioni sembrerebbero inaridirci l’anima e renderci insensibili di fronte alle innumerevoli sfide”. “Perdiamo il tempo per la famiglia, il tempo per la comunità, perdiamo il tempo per l’amicizia, per la solidarietà e per la memoria”, la denuncia di Francesco, secondo il quale “ci farà bene domandarci: come è possibile vivere la gioia del Vangelo oggi all’interno delle nostre città? E’ possibile la speranza cristiana in questa situazione, qui e ora?”. Due domande, queste, che “toccano la nostra identità, la vita delle nostre famiglie, dei nostri paesi e delle nostre città. Toccano la vita dei nostri figli, dei nostri giovani ed esigono da parte nostra un nuovo modo di situarci nella storia”. “Non possiamo, non vogliamo rimanere davanti a tante situazioni dolorose come meri spettatori che guardano il cielo aspettando che smetta di piovere”, ha detto il Papa: “Tutto ciò che accade esige da noi che guardiamo al presente con audacia, con l’audacia di chi sa che la gioia della salvezza prende forma nella vita quotidiana della casa di una giovane di Nazareth”.

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