Cei: mons. Galantino, “io non sono candidato a presidente”. “Dipenderà dal Papa” quando comunicarlo, nuovo presidente possibile già dal 23 maggio

“Io non sono candidato a presidente della Cei”. A chiarirlo ai giornalisti, per sgombrare il campo da ogni equivoco, è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, durante la conferenza stampa di presentazione del comunicato finale del Consiglio permanente. Interrogato sulla prossima Assemblea di maggio, in cui i vescovi italiani dovranno eleggere la terna di nomi da presentare al Papa per l’elezione del nuovo presidente, Galantino ha citato l’art. 32 dello statuto della Cei, che stabilisce che un vescovo non titolare di diocesi non può aspirare alla presidenza. Quanto alle modalità con cui avverrà l’elezione della terna, il segretario generale ha precisato che “non ci saranno candidature né discorsi: si fa una prima votazione, si vede che aria spira e si comincia a ragionare”. Ad aprire l’assemblea, il 22 maggio, sarà ancora una volta il Papa, che poi incontrerà i vescovi per uno scambio fraterno. Le votazioni – ha reso noto Galantino – si svolgeranno il giorno dopo, con il voto elettronico: i presuli avranno a disposizione una lista con tutti i vescovi eleggibili, ad ognuno dei quali corrisponderà un numero. Le votazioni si svolgono a scrutinio segreto, e per le prime tre c’è bisogno della maggioranza assoluta, requisito che decade solo dopo la quarta votazione. Poi il ballottaggio tra i primi due e tra il secondo e il terzo. Alla fine della votazione, “si prendono le schede e si lasciano a Santa Marta”, ha spiegato Galantino: “Dipenderà dal Santo Padre decidere se comunicare il nuovo presidente già durante l’assemblea o alcuni giorni dopo”. Il nuovo presidente della Cei, dunque, potrebbe già essere eletto il 23 maggio.

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