“Abbiamo una grande responsabilità. Tramite l’educazione possiamo avviare processi per cambiare la situazione ma si tratta di processi che, come avverte il Papa, devono coinvolgere i cuori e le menti”. Ad affermarlo è padre Friedrich Bechina, sottosegretario della Congregazione per l’educazione cattolica, intervenuto al seminario di studi “Safeguarding in Homes and Schools: Learning from Experience Worldwide”, promosso oggi alla Pontificia Università Gregoriana dalla Pontificia Commissione per la tutela dei minori (Pcpm) e dal Centre for Child Protection dell’Ateneo. P. Bechina ha richiamato il concetto di dignità umana che “ha a che vedere con l’origine di ogni persona creata da Dio in modo amorevole. Questo genera una grande responsabilità per noi, Chiesa cattolica, quella di rispettare e proteggere la dignità di ogni singolo individuo e difendere i diritti umani che ne derivano”. “Circa 60 milioni di bambini vengono istruiti nelle 210mila scuole cattoliche di tutto il mondo. Sappiamo – osserva p. Bechina – che il problema degli abusi non è solo della Chiesa ma umano: ovunque ci sono concentrazioni di bambini ci sono rischi maggiori, ma è un tema di primaria importanza per noi. Non possiamo chiudere gli occhi, ma dobbiamo generare processi nella società che diano frutti, senza fretta ma con tenacia, tramite l’educazione”.