Abusi su minori: McCormack (Pcpm), “educazione strumento chiave per combatterli”

“Abbiamo un problema in seno alla Chiesa e l’educazione è lo strumento chiave per combatterlo. Vogliamo fare in modo che tutti, nelle loro comunità o diocesi, si impegnino per fare della Chiesa un ambiente sicuro”. Lo ha detto oggi all’Università Gregoriana Kathleen McCormack, membro della Pontificia Commissione per la tutela dei minori (Pcpm) e presidente del gruppo di lavoro sulla formazione nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità, parlando al seminario in corso sulle buone pratiche per la salvaguardia dei minori. McCormack si è soffermata sulle linee guida elaborate dalla Commissione per le regioni e le Conferenze episcopali del mondo che “si fondano su cinque strategie essenziali”. Il primo “è lo screening di tutte le persone di Chiesa che hanno a che fare con i bambini anche attraverso il controllo delle loro fedine penali”. Il secondo è “a formazione e il training di clero, educatori, dipendenti, volontari” sul tema: tutti devono essere consapevoli. Terzo punto, “la formazione delle comunità parrocchiali e scolastiche in materia di cultura della sicurezza e prevenzione degli abusi sui bambini. A partire dal 2015 – racconta – la Chiesa cattolica degli Usa ha formato il 98% dei nostri operatori impegnati in scuole e parrocchie, e preparato più di tre milioni di bambini a riconoscere l’abuso e proteggersene”. Il quarto pilastro è l’istituzione di “una struttura appropriata nelle diocesi per poter dare risposte immediate agli abusi accogliendo e sostenendo vittime e famiglie nel corso delle indagini e del processo”. Infine, la “rendicontazione della Chiesa su quanto fatto con riferimento a queste indicazioni” per “rompere il silenzio e creare condizioni di trasparenza indispensabili a creare un ambiente sicuro”. Linee guida, conclude, “che ogni Conferenza episcopale potrà applicare con modalità diverse secondo i diversi Paesi e culture”.

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