Abusi su minori: Fuentes (Argentina), “Chiesa ammetta errori e si riconosca in cammino”

Di fronte agli abusi sui minori, la Chiesa argentina “deve ammettere i propri errori con umiltà e trasparenza, riconoscendosi in cammino con altre istanze della società”. Ne è convinto Juan Ignacio Fuentes, del Consiglio argentino per l’educazione cattolica, intervento al seminario di studio “Safeguarding in Homes and Schools: Learning from Experience Worldwide” in corso alla Pontificia Università Gregoriana. In Argentina, spiega, l’81% degli abusi avviene in famiglia, il 75% da parte di familiari. Una bambina su cinque e un bambino su tredici subiscono un abuso sessuale. “Nel Paese si è raggiunta una buona visibilità del fenomeno. È stata promulgata nel 2005 una legge per la protezione dell’infanzia, ci sono state campagne di sensibilizzazione e Stato e Chiesa hanno elaborato un programma di educazione sessuale integrale. Negli ultimi cinque anni sono raddoppiate le denunce, mancano però un difensore dei diritti dei bambini che coordini le azioni a livello nazionale e un coordinamento sul territorio tra i vari organismi”. La Chiesa cattolica “nelle sue organizzazioni sociali e caritative gode di fiducia, ma è importante – puntualizza Fuentes – il suo collocamento nella società rispetto a questi temi, il suo atteggiamento. Il Papa chiede trasparenza, umiltà, richiesta di perdona. La Chiesa argentina deve partire da qui ammettendo i propri errori con umiltà e trasparenza, riconoscendosi in cammino con altre istanze della società”. Come sta lavorando sul tema? “Partendo dallo sguardo dei bambini, ci impegniamo per sviluppare un clima di convivenza basato sui valori e mirante alla prevenzione degli abusi. Importante la formazione iniziale permanente degli educatori”.

 

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