Volontariato: ricerca Ciessevi, più uomini che donne nel no profit. “Quanto pesano lavoro e impegni domestici?”

Perché, come indicano i dati Istat, nelle organizzazioni di volontariato la quota di donne è ferma al 45%? Quanto gli impegni domestici incidono sulla loro partecipazione attiva al volontariato? Il volontariato può essere motore di cambiamento capace di combattere gli stereotipi anche nel mondo del lavoro? Partendo da queste domande, il Centro servizi per il volontariato Città di Milano (Ciessevi) ha organizzato una tavola rotonda che si è tenuta questo pomeriggio nel capoluogo lombardo nell’ufficio informazione del Parlamento europeo di Palazzo delle Stelline. L’incontro si inseriva nel ciclo di convegni distribuiti sull’intero mese di marzo dal titolo “L’Europa è per le donne”, e ha visto alternarsi sul palco, al fianco di protagoniste del non profit milanese provenienti da Telefono Donna, Auser Milano e Casa delle Donne di Milano, la presentazione dei dati della ricerca “La presenza femminile nelle associazioni di volontariato: specchio o laboratorio di socialità” a cura di Lorenzo Maraviglia dell’ufficio di statistica della provincia di Lucca. Secondo il report, la rappresentanza femminile nel mondo del volontariato è minore rispetto alla controparte maschile: 45% contro 55% che diventa il 2,9% contro il 3,9% se si parla dell’intera popolazione nazionale. Inoltre, l’impegno orario delle donne nel volontariato è quantitativamente superiore, dal momento che si parla di 18,5 ore settimanali contro 15,4, 18% in più degli uomini.

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