Preghiera: Valli (vaticanista), “coltivata nel cuore con grande onestà e sincerità, altrimenti diventa un’arma contro l’uomo”

“La preghiera è molto potente, questo è certo. Purtroppo occorre dire che anche la preghiera, a volte, è messa al servizio dell’ideologia e della politica. È dunque importante che sia coltivata nel cuore con grande onestà e sincerità, altrimenti diventa un’arma non a favore dell’uomo, ma contro l’uomo”. Lo ha affermato Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1, in una conversazione con padre Vito Magno andata in onda su Radio Vaticana e ora pubblicata nel libro “L’arma migliore – La preghiera secondo Papa Francesco” (Lev). “Francesco non è soltanto un Papa che parla della preghiera, ma è un Papa che prega”, osserva Valli, sottolineando che “se qualcuno avesse dei dubbi circa la centralità della preghiera nel pensiero e nella spiritualità di Francesco, penso che dovrebbe soltanto rileggere quel breve discorso iniziale” dalla loggia di san Pietro dopo l’elezione quando invitò a pregare per Benedetto XVI, per tutto il mondo e, infine, per lui. Secondo il vaticanista, “la richiesta di pregare per lui nasce sicuramente dalla sua idea di Chiesa: un cammino comune, del pastore con il suo popolo, nel quale ognuno sorregge l’altro”. Valli si sofferma poi sulla “nostalgia di Dio e della fede” che “emerge soprattutto nei momenti più difficili, segnati dalla sofferenza, dal dolore, dalla morte, dall’impossibilità di trovare una risposta al mistero del male”. Sono diverse le “persone che non vanno più in chiesa o ci vanno raramente” che “però nel momento più buio fanno ricorso alla preghiera e sentono il bisogno di rivolgersi a Dio”. “È nel momento della prova che Dio respira in me”, sottolinea Valli, rilevando che “mi accorgo che è parte integrante di me stesso, è il mio stesso respiro, è ciò che mi permette di vivere e di andare avanti”.

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