Preghiera: p. Magno (giornalista), “in crisi profonda nei Paesi sviluppati”. “Papa Francesco invita a non staccarsi mai da Dio”

“L’uomo di oggi si trova nel mezzo di una battaglia spirituale senza precedenti, bombardato dalla forza persuasiva di messaggi negativi. Per combattere ha bisogno di coraggio e della forza che solo può dare la preghiera, l’‘arma migliore’”. È quanto scrive padre Vito Magno nell’introduzione al libro “L’arma migliore – La preghiera secondo Papa Francesco” (Lev) in cui sono raccolte le conversazioni da lui avute su Radio Vaticana con alcuni esperti. “Francesco conosce molto bene quest’‘arma’ perché l’ha sempre e ovunque adoperata, nella convinzione che l’uomo può vedere ridimensionati e purificati i suoi diritti e doveri ritornando a relazionarsi personalmente con Dio”, sottolinea Magno, ricordando le numerose occasioni e differenti modalità con cui Papa Francesco ha pregato pubblicamente: dal suo primo affacciarsi alla loggia di San Pietro, alla preghiera per la pace fatta in Vaticano con il presidente palestinese Abbas e l’israeliano Peres, a quella silenziosa di Betlemme o nei campi di sterminio nazisti di Auschwitz e Birkenau. “La preghiera, che è il più antico e universale linguaggio dell’uomo, nei Paesi cosiddetti sviluppati conosce una crisi profonda, indotta dalla crescente aridità spirituale”, aggiunge il giornalista, secondo cui “sembra essere in atto una sorta di desertificazione dello spirito”. Ma “Papa Francesco nei suoi continui richiami alle opere di misericordia non si stanca di rilevare l’importanza di non staccarsi mai da Dio”, prosegue Magno che conclude ricordando come si è concluso l’incontro di Francesco con Fidel Castro: il Papa “quando sta per accomiatarsi sfodera l’‘arma migliore’. Prende la mano del Leader Massimo e gli dice: ‘Ehi, prima o poi regalamelo un Padre nostro’! ‘Lo farò’ è la risposta dell’interlocutore”.

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