“Papa Francesco ricorda spesso che il ricordo di Maria ci permette di non dimenticare che abbiamo una Madre su cui possiamo sempre contare, specie quando siamo feriti, infelici, sbandati”. Lo ha affermato il padre Corrado Maggioni, sottosegretario della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, in una conversazione con padre Vito Magno andata in onda su Radio Vaticana e ora pubblicata nel libro “L’arma migliore – La preghiera secondo Papa Francesco” (Lev). “La devozione mariana di Francesco è ancorata al Vangelo, concretamente a ciò che Maria fa e dice nei misteri del Figlio”, spiega Maggioni, per il quale “l’invito a sperimentare l’amore materno di Maria ritorna spesso nei discorsi e nelle omelie di Papa Francesco. E non è semplicemente un invito teorico il suo né moralistico, ma un appello che proviene dalla sua esperienza di vita”. “Papa Francesco ama e vive la pietà del popolo cristiano, che è naturalmente ‘mariana’. E la testimonia in gesti concreti e conosciuti a tutti fin da bambini”, aggiunge il sottosegretario, secondo cui “se la visita al santuario mariano non ci aiuta a vivere la vita cristiana in parrocchia, significa che qualcosa non va”. “Papa Francesco ha ricordato come la recita del rosario accompagni spesso momenti di sofferenza di malati e di chi li assiste”, osserva Maggioni che, evidenziando come “i simboli più santi possono essere deformati nel loro significato”, afferma che “anche una corona del rosario non più usata per pregare, ma per dire altro, magari contraddire ciò che significa pregare, possa comunque conservare qualcosa del suo messaggio spirituale”. Perché è “il rimando a una relazione, il bisogno di attaccarsi alla mano e al collo della Madre che non abbandona nessuno”.