Preghiera: Enzo Bianchi, “il primo passo è mettersi in ascolto”

“La preghiera cristiana nasce sempre come ascolto. Dio va innanzitutto ascoltato. Lo straordinario della nostra fede è un Dio che ci parla, quindi il primo passo della preghiera cristiana è mettersi in ascolto”. Così Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, in una conversazione radiofonica con padre Vito Magno pubblicata nel libro “L’arma migliore – La preghiera secondo Papa Francesco” (Lev). “La preghiera oggi è percepita in modo molto diverso da un tempo; è un fermarsi, un sostare, un mettersi a pensare contemplando, cercando soprattutto di ascoltare la voce di Dio che parla al cuore”, osserva Bianchi, secondo cui “sono cambiati lo stile e la forma della preghiera che esisteva prima di quest’età postmoderna”. Ma “certi appuntamenti occorre darseli”, aggiunge, rilevando che “la preghiera del mattino e della sera dovrebbero essere praticate non solo dai monaci, ma da tutti”. “Basterebbe anche un pensiero”, prosegue Bianchi, per il quale “la preghiera deve sgorgare dalla vita; non devono essere i media a dettarci la preghiera, ma la nostra vita di fede, la nostra vita quotidiana”. “La preghiera è fonte di energia, di forza ed è l’arma migliore che abbiamo per affrontare la vita, le tentazioni, le prove”, riconosce il monaco. “Non può esserci vita cristiana senza preghiera”, ammonisce Bianchi, che avverte di “non fare della preghiera una forza magica: essa resta sempre un dono gratuito che ci fa lo Spirito Santo”.

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