Giornata vittime mafie: don Ciotti, “non dimentichiamo” Capaci. “Non rassegniamoci a violenza, corruzione e mafie”

“Non rassegniamoci alla violenza, alla corruzione, alle mafie. No a distrazioni e sottovalutazioni, è rischioso abbassare la guardia”. Lo ha detto a Locri don Luigi Ciotti, nell’intervento che ha concluso la manifestazione di Libera per la memoria e l’impegno delle vittime delle mafie. Il fondatore dell’associazione ha richiamato l’episodio delle scritte sui muri di Locri di ieri in cui veniva apostrofato come “sbirro”. “Quelli che chiamiamo sbirri sono persone al servizio dello Stato, di tutti noi, persone con professionalità e dedizione cui dobbiamo essere grati. La prendo non come un’offesa ma come un complimento”, ha detto Ciotti: “Sono d’accordo che ci vuole più lavoro ma deve essere vero, onesto, tutelato nei diritti, non sottomesso e servile. Abbiamo bisogno di politiche di lavoro che riducano le disuguaglianze, politiche concrete sul lavoro e misure che consentano ai giovani di rientrare in Calabria e nel Sud attraverso l’utilizzo dei fondi europei già presenti”. Per don Ciotti, in riferimento a una struttura locrese, “non ci può essere un centro di aggregazione fermo da due anni e non si trova una cooperativa disposta a prenderla. Giovani, datevi una mossa, tocca a voi”. Don Ciotti ha assicurato ai familiari delle vittime di mafia “la vicinanza e la memoria”, invitando a non dimenticare la strage di Capaci a 25 anni: “Vi prego, non dimentichiamo “.

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