Università: Cantone (Anac), “lotta a mafie e corruzione si fa con cultura e scuola”

Roma, 2 marzo 2017: inaugurazione dell’Università europea (Siciliani-Gennari/SIR)

“La lotta alle mafie e alla corruzione ha sì bisogno di leggi, ma se un Paese non è in grado di tradurle in comportamenti concreti le regole restano sulla carta”. Lo ha affermato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Europea di Roma. “Molto può fare la cultura, la scuola e l’università – ha spiegato il magistrato -. In particolare le università devono preoccuparsi di dare una formazione per il cittadino. L’università non deve essere autoreferenziale e basarsi sul nulla. Parlo di quello che conosco meglio, le scienze giuridiche: quante università formano gli studenti rispetto a quello che avviene sul serio nei tribunali? L’università deve essere in grado di formare le culture che servono al momento. Abbiamo bisogno di università che fanno accedere allo studio anche chi non ha i mezzi. Se ne parla da tanto, ma non si è interiorizzato in realtà. E poi l’università deve dare cultura. È un ossimoro che una persona dedita al malaffare sia anche di cultura. Quindi dico che un’università capace di ispirare il merito e la cultura è quella che serve per cambiare i valori civili”. “In Italia, la prevenzione della corruzione è giudicata una missione impossibile. Viviamo in un periodo di grande relativismo etico ma esistono degli indicatori dell’etica di tutti, quei valori civili che dovrebbero rappresentare il minimo comun denominatore. Si dovrebbero ispirare all’etica e non dovrebbero essere assolutamente immutabili perché cambiarli significa cambiare la società”, ha concluso.

Roma, 2 marzo 2017: inaugurazione dell’Università europea (Siciliani-Gennari/SIR)

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