Regno Unito: Brexit, Lords bocciano il governo. Longley, “immorale e poco inglese togliere diritti agli stranieri”

Cittadini europei nel Regno Unito “ostaggi” del governo di Theresa May, disposta a usarli come “merce di scambio” pur di garantire i diritti dei britannici che vivono in Europa. Clifford Longley, cattolico, ex corrispondente religioso del “Times” e del “Daily Telegraph” non ha dubbi. “I Lords, fermando la legislazione che darebbe a Theresa May il potere di invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, e chiedendo al governo che vi aggiunga un emendamento che garantisca che, entro tre mesi dall’avvio del divorzio dalla Ue, gli europei che abitano qui abbiano gli stessi diritti di residenza dei britannici, vogliono evitare che persone che abitano qui da anni e sono cittadini britannici a tutti gli effetti abbiano paura di essere espulsi o vengano trattati in modo disumano”, dice Longley al Sir. “Una situazione che gli europei che abitano qui trovano molto stressante”. “I quasi tre milioni di cittadini europei che abitano in Gran Bretagna non sono ‘stranieri’. Hanno dato un contributo fantastico alla nostra società e alla nostra economia. È immorale e molto poco inglese minacciare di togliere loro il diritto di residenza”, dice ancora Longley. La legislazione sul Brexit, bocciata ieri dalla Camera dei Lord torna così ai Comuni, dove i deputati avranno la possibilità di accogliere o rifiutare l’emendamento proposto dai Lords. I diritti dei cittadini europei che abitano nel Regno Unito potrebbero bloccare o ritardare la legge sul Brexit con un ping pong tra le due camere di Westminster.

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