Pontificie Accademie: “danni incalcolabili” dall’estinzione biologica

“L’attuale perdita di specie è di circa 1000 volte il tasso storico”. A denunciarlo sono la Pontificia Accademia delle Scienze e la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, nella dichiarazione diffusa al termine del seminario congiunto sull’estinzione biologica svoltosi in questi giorni in Vaticano. “Attualmente sarebbero in pericolo di estinzione un quarto di tutte le specie e la metà di esse potrebbe estinguersi entro la fine del secolo corrente”, si legge nel documento: “Dal momento che dipendiamo dagli organismi viventi per il funzionamento del nostro pianeta, il cibo, molti dei nostri farmaci e altri materiali, per l’assorbimento dei rifiuti e per l’equilibrio del clima, oltre che per gran parte della bellezza di questo mondo, tali perdite causeranno danni incalcolabili per il nostro futuro a meno che non siano tenute sotto controllo”. “Siamo a conoscenza solo dell’esistenza di meno di un quinto delle specie che stimiamo popolino il mondo”, ricordano gli organismi della Santa Sede: “Stiamo perciò sprecando un potenziale sconosciuto e mettendo a repentaglio i meccanismi fondamentali del nostro pianeta”.
“Dal 1950, il Pil mondiale è aumentato di 15 volte e la popolazione mondiale è triplicata”, il grido d’allarme degli esperti, secondo i quali “la quintuplicazione del reddito pro capite ha portato enormi vantaggi per la condizione umana contemporanea”, ma “oltre a minacciare milioni di specie in via di estinzione, questo enorme aumento dell’attività economica basata sul solo profitto e sull’uso di combustibili fossili sta mettendo sotto sforzo il funzionamento sostenibile della terra”. Tra i “segni più evidenti”: il cambiamento climatico globale e i danni al sistema della terra, come l’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani e l’anossia, che alimentano in maniera diretta l’estinzione biologica.

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