“Una delle sfide più urgenti che si presentano alle società odierne” è “la necessità di verificare e rivedere in profondità i processi formativi che vengono offerti alle nuove generazioni”; occorre “riattivare una riflessione alta intorno al senso e al futuro dell’università”. Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenuto oggi alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2016-2017 dell’Università Europea di Roma. L’università, il suo monito, è chiamata alla “trasmissione di un sapere capace di costruire un’intelligenza critica e creativa, non ristretta alla ripetizione dei modelli diffusi. In questo orizzonte, in particolare le istituzioni accademiche di ispirazione cristiana possono aiutare l’università tutta a scrutare più profondamente il mistero dell’uomo”. Nel richiamare le parole indirizzate in diverse occasioni da Papa Francesco al mondo della cultura, mons. Galantino ha ricordato la definizione di università, il 22 settembre 2013 durante la visita a Cagliari, come luogo privilegiato di “cultura del dialogo”. “Pochi giorni fa, in visita all’Università Roma Tre, papa Francesco è tornato su questa prospettiva, incoraggiando docenti e studenti ‘a vivere l’Università come ambiente di vero dialogo, che non appiattisce le diversità e neppure le esaspera, ma apre al confronto costruttivo’”. Incontro inteso anzitutto come “incontro con le culture” per essere “luogo di fecondo dialogo intergenerazionale” in un lavoro d’équipe e nel confronto con altre istituzioni formative e centri di ricerca secondo il metodo chiesto dal Pontefice alla Chiesa italiana nel suo discorso al convegno ecclesiale di Firenze quando ha esortato alla “capacità di dialogo e di incontro” per “cercare il bene comune per tutti” e a fare progetti non da soli tra cattolici, ma con tutte le persone “che hanno buona volontà”.