Mons. Galantino: a Università europea di Roma, anzitutto “progetto educativo”. Non appiattirsi su “aspetti economici”. Interrogarsi “sull’idea di umanità cui ispirarsi”

L’università è “alternativa” se “non rinuncia a costruirsi e proporsi come ‘comunità’, spezzando quell’individualismo che sempre più inquina anche i processi formativi. Impresa scientifica e comunità educante si rafforzano a vicenda, fondandosi in un patto educativo che non ha niente dell’ottica aziendalista che riduce lo studente a cliente”. E la “comunità universitaria” è collegata alla “vita universitaria” che è lezioni, studio, esami, ma soprattutto vero “progetto educativo”. Lo ha detto monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenuto oggi alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2016-2017 dell’Università Europea di Roma. L’università, ha precisato, è  “alternativa rispetto a una certa mentalità diffusa”, se “forma persone e non solo si preoccupa di preparare lavoratori”. No, quindi ad “un appiattimento sugli aspetti economici”. “Il carattere realmente alternativo di questa comunità – ha proseguito il segretario della Cei – nasce dalla possibilità che le appartiene di porsi come spazio dell’esercizio critico della ragione e insieme di elevazione dello spirito e della coscienza civile, capace di resistere alle lusinghe del tempo presente”. Occorre tuttavia “non eludere la domanda su qual è l’idea di umanità a cui ci stiamo ispirando per disegnare il nostro futuro”. A conclusione mons. Galantino ha fatto suo l’invito del Papa a “leggere e affrontare questo cambiamento di epoca con riflessione e discernimento, cioè senza pregiudizi ideologici, senza paure o fughe” perché ogni cambiamento “è passaggio che porta con sé difficoltà, fatiche e sofferenze, ma porta anche nuovi orizzonti di bene”.

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