Migrazioni: Commissione Ue agli Stati, “rispettare impegno per accoglienza”. Austria, Polonia e Ungheria “non collaborano”

(Bruxelles) “Per migliorare il modo in cui gestiamo la migrazione è necessario continuare ad attuare il nostro approccio globale: dalle attività di ricollocazione e reinsediamento alla piena operatività della guardia di frontiera e costiera europea e all’impegno costante con la Turchia. Tutte queste misure si basano sul principio di solidarietà e di equa condivisione delle responsabilità, principio che vincola ogni Stato membro”. Lo afferma Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione, presentando tre diverse relazioni dell’Esecutivo sul fenomeno migratorio. Il Consiglio europeo della prossima settimana “offre l’opportunità di passare in rassegna i risultati finora raggiunti e stabilire in che modo le decisioni e gli impegni comuni possono essere rispettati senza indugio”. Soprattutto la Commissione rinnova per l’ennesima volta l’appello affinché gli Stati membri “accelerino il ritmo delle ricollocazioni per attenuare la pressione sull’Italia e sulla Grecia, dal momento che pochi hanno finora rispettato pienamente i loro impegni”. Inoltre esorta gli Stati membri “a tener fede al forte impegno politico assunto, colmando entro fine marzo la carenza di uomini e mezzi da destinare all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera”.
Sebbene la dichiarazione Ue-Turchia, a distanza di un anno, “continui a tenere sotto controllo gli attraversamenti irregolari, gli arrivi sono ancora superiori ai rimpatri; la Commissione invita pertanto la Grecia e tutti gli Stati membri a mantenere vivo lo slancio nell’attuare il piano d’azione comune al fine di migliorare la situazione nelle isole”. Nonostante timidi progressi, resta il fatto che “il ritmo attuale delle ricollocazioni rimane ben al di sotto delle attese e inferiore all’obiettivo approvato dal Consiglio europeo di almeno 3mila ricollocazioni mensili dalla Grecia e a quello stabilito dalla Commissione di almeno 1.500 ricollocazioni mensili dall’Italia”. Finora le ricollocazioni sono state in tutto 13.546, di cui 3.936 dall’Italia e 9.610 dalla Grecia. Al momento “solo due Stati membri (Finlandia e Malta) stanno ottemperando nei tempi ai propri obblighi nei confronti sia dell’Italia che della Grecia, mentre alcuni (Austria, Polonia e Ungheria) rifiutano ancora qualunque tipo di partecipazione al programma ed altri stanno rispettando gli impegni in misura molto limitata (Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca e Slovacchia)”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy