Carcere: “L’Ortobene” (Nuoro), Sebastiano Foe scrive ai genitori del giovane che ha assassinato chiedendo perdono

“A voi genitori e familiari di Antonio Soro. Sono Sebastiano Foe, dalle mura del carcere di Nuoro mi rivolgo per esternare il mio sentire, maturato nel tempo dal profondo. È con molto rispetto e umiltà che oggi vi chiedo perdono, se vi sarà possibile, per vostra concessione non perché io lo meriti, di questo ne sono consapevole”. È l’appello che Sebastiano Foe ha indirizzato ai genitori di Antonio Soro, il giovane da lui assassinato l’11 ottobre 2011. La lettera è pubblicata nel numero in uscita de “L’Ortobene”, settimanale della diocesi di Nuoro. “Il rimorso di tutto il male che vi ho fatto non mi ha lasciato solo neanche un attimo – scrive Foe -, dal momento in cui per colpa mia è cambiata la vostra e la mia vita. Sono consapevole che il vostro dolore, di cui io sono la causa, e che voi avete subito immuni da colpe, non può essere paragonato al mio. Rapportarmi oggi in questo modo è di certo ulteriore fonte di sofferenza per voi, perché la perdita di un figlio scava solchi e ferite mai rimarginabili”. Per l’omicidio, Foe è stato condannato all’ergastolo: “Se mi concederete il perdono spero che ciò sia di aiuto anche a voi oltre che a me, perché questo fatto accompagnerebbe il mio percorso di pena, a cui non voglio affatto sottrarmi, in modo più sereno per avere maturato un sentimento, prima ancora che una consapevolezza, così nobile”.

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