Ambiente: don Magoga (L’Azione), “ciascuno è responsabile nell’attuare prassi e assumere stili di vita più rispettosi”

“È sempre possibile fare qualcosa per cambiare la realtà e molto è affidato alla responsabilità personale di ciascuno per attuare prassi e assumere stili di vita più rispettosi dell’ambiente”. Lo scrive don Alessio Magoga, direttore de “L’Azione”, settimanale della diocesi di Vittorio Veneto, in merito alla decisione del Consorzio di tutela del Prosecco di Denominazione di origine controllata (Doc) con cui viene vietato nelle vigne dei suoi produttori, distribuiti in nove provincie tra Veneto e Friuli, l’utilizzo di tre discussi fitofarmaci: il Mancozeb, il Folpet e il Glifosate. “La notizia del bando delle tre sostanze – racconta il direttore – si è diffusa in concomitanza con la conferenza che L’Azione e Slow Food hanno organizzato sabato scorso a Vittorio Veneto” sul tema “Ecologia, coltivazione e cura del creato” nel corso del quale “il vescovo Pizziolo e Carlo Petrini, fondatore di Slow Food International hanno commentato da due angolature diverse, ma alla fine complementari e convergenti, la Laudato si'”.

Per Magoga “la partecipazione davvero numerosa ha reso manifesto quanto sia sentito il bisogno di un’agricoltura e di un’alimentazione più sane e a misura d’uomo”. C’è una responsabilità individuale di consumatori e cittadini, “ma anche informare, dare notizie, fare circolare pensieri su temi importanti come quelli del rispetto del creato è davvero rilevante”, rileva il direttore. Sabato si è parlato anche di “economia civile” e dell’accesso al mondo dell’agricoltura da parte dei giovani. Secondo Magoga, bisogna “promuovere un’operazione culturale: comprendere che l’agricoltura è un settore essenziale per la sopravvivenza dell’intera società e per questo altamente dignitoso”.

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