Giornata memoria e impegno per vittime innocenti mafia: mons. Oliva (Locri), “sarà nuova primavera se ci si accorgerà che questa terra ha bisogno di speranza”

“Pensare per ricordare e non dimenticare”. Ecco il senso della XXII Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie (da quest’anno, la prima ufficiale a livello nazionale, come per legge dello Stato), secondo il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva. Una giornata – spiega in una nota pubblicata sul periodico diocesano “Pandecheion” in uscita nei prossimi giorni – che viene celebrata il primo giorno di primavera. Per la prima volta nella Locride, “una terra insanguinata dal sangue versato da faide violente che hanno trasformato i nostri giardini in cimiteri”. “Ritorna, primavera”, è il monito del presule: “C’è bisogno d’una nuova primavera! Un tempo per recuperare la voglia di andare avanti e lasciare dietro di sé quel tempo iniquo di morte e di sangue”. Per mons. Oliva “sarà nuova primavera, se ci si accorgerà che questa terra ha bisogno di speranza. Sarà nuova primavera, se la Locride saprà ripartire, rinunciando a vecchie logiche di rassegnazione e del piangersi addosso, alle logiche del controllo mafioso del territorio. Sarà nuova primavera, se vorrà uscire da una storia di condizionamenti mafiosi e dei suoi metodi vili, per affermare il valore civile di una memoria condivisa. Se vorrà ripartire dalla giustizia sociale e dall’affermazione del bene comune. Sarà nuova primavera se questa terra ritornerà a pensare. Pensare la vita e saper trarre pensieri dalla vita”. Pensare è il “coraggio della memoria. Il coraggio del futuro. È porre un seme di speranza per un futuro diverso. C’è ancora tanta sofferenza nel volto dei famigliari delle tante vittime innocenti delle mafie. Essi ci consegnano la forza di dare al dolore il senso della cittadinanza responsabile, del servizio alla comunità”.

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