Ue: parlamenti dei Paesi membri riuniti a Roma per i 60 anni dei Trattati. Gli interventi di Mattarella e Tajani

“In un mondo sempre più fondato su protagonisti di grandi dimensioni, di veri e propri giganti istituzionali, l’Europa non può rinunziare al suo ruolo, e alle sue possibilità di influenza, facendosi più piccola; traducendosi in realtà minori, destinate a essere quasi soltanto spettatrici delle decisioni globali”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo oggi i rappresentanti dei parlamenti degli Stati membri Ue e delle istituzioni comunitarie, riunitesi a Roma in vista del 60° dei Trattati. “Una celebrazione come quella di oggi ci ricorda le ragioni di sessanta anni fa, per proiettarle nel nostro futuro, arricchendolo di spunti e di idee che potranno contribuire a una realtà migliore per le giovani generazioni. Dobbiamo essere fieri di questi primi sei decenni, consapevoli delle insufficienze attuali dell’Unione, ma certi al tempo stesso, che la strada che stiamo percorrendo insieme è quella giusta”. Presenti i presidenti della Camera e del Senato italiani, sono intervenuti fra gli altri nell’aula di Palazzo Madama il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, l’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi. La Conferenza straordinaria dei presidenti dei Parlamenti dell’Ue è stata aperta dal discorso del residente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, il quale ha affermato: “L’Unione europea sta affrontando uno dei momenti più difficili dei suoi sessant’anni di storia. Molti dei nostri cittadini hanno un senso di smarrimento, legato anche al generale clima di incertezza dentro e fuori l’Ue”.
Il presidente dell’Eurocamera ha aggiunto: “Oggi, più che mai, dobbiamo invece dimostrare che queste sfide si vincono solo uniti. Con l’Europa dei fatti. Riducendo la disoccupazione, governando i flussi migratori, garantendo la sicurezza, promuovendo stabilità e valori nel mondo”. Tajani ha detto: “La collaborazione tra Parlamento europeo e parlamenti nazionali è sempre più importante. Siamo stati tutti eletti direttamente dai popoli europei. Dobbiamo essere in prima linea per colmare la distanza tra istituzioni e cittadini”. “Noi tutti, rappresentanti dei popoli europei, abbiamo oggi una grande responsabilità: esercitare una forte volontà politica e leadership sui valori alla base del nostro stare insieme. L’Europa è una storia di successo quando sa incarnare un sogno di progresso, prosperità, libertà e pace. Sta a noi cambiare l’immagine di un’Unione astratta, poco efficace, burocratica. Fare di nuovo appassionare gli europei ad un grande progetto”.

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