Testamento biologico: Di Pietro (Università cattolica), “la legge introduce l’eutanasia per omissione”

“Firmare una dichiarazione nella condizione di persona sana è molto diverso dal firmare quando si è malati. Occorre avere del sano realismo, non tutti conoscono le patologie e le cure mediche esistenti”. Così Maria Luisa Di Pietro, docente dell’Università cattolica del Sacro Cuore, durante il workshop organizzato dal Centro studi Livatino sulle disposizioni anticipate di trattamento. “Siamo poi sicuri che i fiduciari vogliano accettare le disposizioni? Nei Paesi dove sono state introdotte le disposizioni – ha aggiunto la docente – si è visto che c’è differenza di visioni anche fra parenti. Nel caso in cui ci sia conflitto fra il medico e il fiduciario inoltre renderemo sempre più emarginata la medicina”. “Questa – ha osservato – è una legge che gioca a nascondino con le varie situazioni he possono avverarsi. È eutanasia per omissione senza mai chiamarla in questo modo. Chi dice poi dopo quello accaduto alla legge 40, ovvero lo spezzettamento e infine la distruzione, non si ripeta ugualmente su questa norma?”. “Quello che mi chiedo – ha concluso – è perché non si crei coscienza nell’opinione pubblica ma si preferisca strumentalizzare i casi drammatici come quello di dj Fabo”.

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