Testamento biologico: Di Pietro (Università cattolica), “il ddl distrugge la relazione medico-paziente”

“Questo testo di legge sta distruggendo la relazione medico paziente intesa come relazione di cura e fiducia”. Lo ha detto Maria Luisa Di Pietro, docente dell’Università cattolica del Sacro Cuore, durante il workshop, organizzato dal Centro studi Livatino all’Università europea di Roma, riguardo il ddl sulle disposizioni anticipate di trattamento. “Nel testo manca la finalità di cura – ha aggiunto -. Se manca il fine del percorso, ovvero il bene del paziente, come si fa a mettere d’accordo le due autonomie, quella del medico e quella del paziente? Il paziente potrebbe chiedere qualsiasi cosa che non ha a che fare con la meta del viaggio”. Non è possibile basare tutto sul consenso informato, secondo la docente, “perché – ha spiegato – spesso i pazienti non hanno la capacità o la competenza di valutare e capire visto che c’è una condizione particolare definita dalla malattia. Le persone malate non hanno uno sguardo sereno delle cose”. E “poi secondo la legge ogni persona maggiorenne capace di intendere e di volere ha il diritto di rifiutare qualsiasi trattamento sanitario, inclusa l’idratazione e la nutrizione. Ma non c’è nessun cenno al dovere del medico di fare di tutto per evitare la morte. Il testo infatti non richiama mai alla coscienza del medico”. Per quanto riguarda l’articolo 2 della legge, riguardante i minori, “interpretare gli interessi del minore non è facile perché poi i genitori potrebbero essere in disaccordo oppure gli stessi genitori potrebbero non essere in grado di prendere una decisione dopo anni di angoscia per il figlio malato”.

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