Sfruttamento in agricoltura: Cnca aderisce a #MarciaNoCaporalato, “riguarda anche gli italiani”

Il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) aderisce alla #MarciaNoCaporalato, iniziativa nazionale contro la mafia del caporalato in programma a metà aprile, in data da definire.  “La situazione di gravissimo sfruttamento che si registra nel settore dell’agricoltura, in particolare in alcune regioni del Sud”, dichiara don Armando Zappolini, presidente del Cnca, “è stata oggetto più volte di denunce e analisi accurate senza che a ciò seguisse alcun intervento rilevante per contrastare il fenomeno del caporalato e assicurare condizioni di vita e di lavoro decenti e regolari alle persone migranti. Alcuni fatti di cronaca recenti hanno riproposto con forza il problema, ricordandoci che lo sfruttamento riguarda non soltanto le persone straniere, ma anche – e sempre più – persone italiane che non sanno come sbarcare il lunario. La tragica morte della bracciante che raccoglieva l’uva a 2 euro l’ora nelle campagne di Andria è un chiaro monito. Noi siamo convinti che bisogna intervenire al più presto non solo per mettere fine a un sistema intollerabile di ‘abuso’ delle persone – la cui forza sta anche nel fatto che non vi sono alternative per i lavoratori – ma soprattutto per creare condizioni di accoglienza e di lavoro – garantite dalle istituzioni – che permettano alle persone straniere e italiane di lavorare e vivere in modo dignitoso. Lo Stato smetta di latitare e faccia ciò che deve”.

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