Papa Francesco: a Penitenzieria apostolica, “quanto male viene alla Chiesa dalla mancanza di discernimento”. In caso di “disturbi spirituali”, confessori facciano ricorso a esorcisti

Vaticano, 17 marzo 2017: il Papa incontra i partecipanti al corso promosso dalla Penitenzieria Apostolica

Il buon confessore è “un uomo dello Spirito, un uomo del discernimento”. È la seconda caratteristica richiesta dal Papa al sacerdote che ha a che fare con i penitenti. “Quanto male viene alla Chiesa dalla mancanza di discernimento!”, ha esclamato Francesco ricevendo in udienza i partecipanti al corso sul foro interno promosso dalla Penitenzieria apostolica: “Quanto male viene alle anime da un agire che non affonda le proprie radici nell’ascolto umile dello Spirito Santo e della volontà di Dio”. “Il confessore non fa la propria volontà e non insegna una dottrina propria”, ha ammonito il Papa: “È chiamato a fare sempre e solo la volontà di Dio, in piena comunione con la Chiesa, della quale è ministro, cioè servo”. “Il discernimento permette di distinguere sempre, per non confondere, e per non fare mai di tutta l’erba un fascio”, ha assicurato Francesco: “Il discernimento educa lo sguardo e il cuore, permettendo quella delicatezza d’animo tanto necessaria di fronte a chi ci apre il sacrario della propria coscienza per riceverne luce, pace e misericordia”. Il discernimento, infine, per il Papa “è necessario anche perché, chi si avvicina al confessionale, può provenire dalle più disparate situazioni; potrebbe avere anche disturbi spirituali, la cui natura deve essere sottoposta ad attento discernimento, tenendo conto di tutte le circostanze esistenziali, ecclesiali, naturali e soprannaturali”. “Laddove il confessore si rendesse conto della presenza di veri e propri disturbi spirituali – che possono anche essere in larga parte psichici, e ciò deve essere verificato attraverso una sana collaborazione con le scienze umane –, non dovrà esitare a fare riferimento a coloro che, nella diocesi, sono incaricati di questo delicato e necessario ministero, vale a dire gli esorcisti”, la raccomandazione di Francesco.

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