Lavoro: card. Bagnasco, superare la tentazione dei “veti incrociati”, del “non parlarsi” e della “ricerca dell’ottimo”

Per dare nuovo slancio all’economia di Genova bisogna superare alcune tentazioni: i “veti incrociati”, il “parlarsi poco” e “la ricerca dell’ottimo”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia pronunciata oggi pomeriggio durante la Messa per il mondo del lavoro, in occasione della solennità di San Giuseppe, celebrata nella cattedrale di San Lorenzo. L’arcivescovo ha infatti sottolineato che “un nostro male è quello dei veti incrociati affinché nessuno vinca, faccia bella figura, abbia dei meriti”. Però, “in questa logica, il bene della città non c’entra affatto, anzi viene impedito o danneggiato”. “Un’altra difficoltà – ha proseguito – è quella di parlarsi poco, o di non parlarsi affatto, per trovare visioni comuni, linee operative”. Invece, “bisogna parlarsi non attraverso le prime pagine, ma attraverso l’incontro diretto e riservato, intelligente e cordiale”. Infine, “una terza stortura, che rivela poco realismo, è la ricerca dell’ottimo, della soluzione la migliore, così che spesso si resta immobili” anche se “di solito questa posizione è un pretesto che nasconde interessi particolari, a volte è semplicemente miopia”. Infatti, ha proseguito, “non dobbiamo dimenticare che questi approcci sofisticati ai problemi concreti non di rado sono propri di persone o categorie al riparo da problemi economici e possono permettersi dei sofismi”.

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