Lavoro: card. Bagnasco, “la situazione è ancora grave, ma ci sono segnali positivi”

“Il fenomeno dell’esodo all’estero di migliaia di giovani, in cerca di lavoro e di futuro, ricorda migrazioni antiche, che dovrebbero farci comprendere meglio le migrazioni attuali di rifugiati, certo, ma anche di tanti in cerca di fortuna”. Così il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia pronunciata oggi pomeriggio durante la Messa per il mondo del lavoro celebrata in occasione della solennità di San Giuseppe nella cattedrale di San Lorenzo. “Pur dovendo riconoscere che la situazione complessiva è ancora grave, anzi gravissima, e i 550.000 pasti distribuiti nello scorso anno dalle nostre mense ne sono un segno – ha proseguito il porporato – bisogna riconoscere che qualche segnale positivo pare affacciarsi, soprattutto alcune prospettive che sembrano consolidarsi. Naturalmente qui parliamo di noi, di Genova: ci auguriamo, e anche per questo preghiamo, che le opere iniziate vadano a compimento il più rapidamente possibile, e che altre nascano e si realizzino”. Il card. Bagnsco ha poi ricordato che “San Giuseppe ci indica l’intelligenza nella sua duplice declinazione: l’umiltà e la saggezza”. “L’umiltà – ha affermato – è l’intelligenza che riconosce che tutti abbiamo bisogno degli altri, sempre e dovunque: che riconosce i propri limiti ed errori, insieme a capacità e talenti che il buon Dio dona a ognuno in modo diverso”. Mentre “la saggezza è l’intelligenza capace di parlare con gli altri nel desiderio onesto di trovare soluzioni, mettendo a frutto l’esperienza propria e chiedendo quella degli altri”.

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