Giuseppe Cacciami: il pensiero per l’Europa e il filo della tenerezza (2)

(da Verbania/Intra) – “Non è stato un illuso sognatore di fragili grandezze ma un ‘grande signore dei sogni’, non era un sognatore ma aveva un sogno. Cioè grandi visioni, grandi orizzonti, grandi respiri che ha espresso come sacerdote, come educatore e come giornalista”. Così mons. Vincenzo Rini, presidente del Sir e già presidente della Federazione italiana settimanali cattolici, ha ricordato don Giuseppe Cacciami a cinque anni dalla morte, citando il libro a lui dedicato “Più in alto, più lontano”.
“Il suo modo di essere giornalista – ha aggiunto – è stato quello di cercare l’uomo nell’uomo per poter trovare poi l’uomo in Dio e Dio nell’uomo”.
Durante l’incontro di oggi è stata scoperta nel giardino de “Il Chiostro” la piccola scultura, denominata “Garçon”, dell’artista Carlo Rapp: l’opera rappresenta un ragazzino accovacciato in posizione di gioco. Posta a poca distanza dal bassorilievo che raffigura don Giuseppe Cacciami, consente di cogliere, secondo Paola Giacoletti, che ha presentato la scultura, “il filo della tenerezza che unisce il padre al figlio, il filo che ha unito un prete a molti ragazzi e giovani accolti alla Famiglia Studenti – Il Chiostro”.

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