Cile: arcivescovado di Santiago su caso Karadima, “abbiamo sempre cercato la verità”

“I gravi atti commessi da Fernando Karadima sono inaccettabili e condannabili da ogni punto vista, e hanno provocato danni e dolore alle vittime, ai vicini, alle famiglie, alla Chiesa e alla comunità”. Lo ribadisce l’arcivescovado di Santiago del Cile, commentando il rifiuto dei giudici cileni di accettare la richiesta di parte civile dalle vittime, con richiesta di indennizzo e accuse ai principali esponenti della diocesi di aver coperto gli abusi sessuali sui minori commessi dall’ex sacerdote Fernando Karadima, la cui colpevolezza è stata riconosciuta dalla Santa Sede nel 2011. “Il proposito dell’arcivescovado – si legge nella nota – è sempre stato la ricerca e l’adesione onesta alla verità”. “La nostra istituzione – prosegue – ha agito in buona fede, sulla base dei precedenti a disposizione, e le autorità della Chiesa di Santiago non sono mai state complici con gli abusi sessuali commessi da Karadima, né tantomeno hanno impedito la scoperta e le sanzioni. È stata la stessa Chiesa a condannare per prima Karadima con i precedenti riconosciuti dall’arcivescovado”. “Il nostro dovere – conclude la nota – è continuare a lavorare per evitare che fatti come questi accadano di nuovo. Ci sarà sempre molto da fare per migliorare. Oggi possiamo contare su più di 5.000 persone formate nella prevenzione degli abusi nella Chiesa di Santiago”.

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