Periferie: “La Voce e il Tempo” (Torino), “i problemi sono carenza del lavoro e distanza dei servizi più che integrazione e sicurezza”

A Torino, “le periferie lamentano il problema della carenza del lavoro, della distanza dei servizi (socio-sanitari, di assistenza, di trasporto), le sofferenze del commercio, degli arredi urbani spesso scadenti e degradati; meno marcate le questioni dell’integrazione e della sicurezza”. È quanto emerge da un “viaggio nelle periferie” torinesi fatto da “La Voce e il Tempo”, il settimanale diocesano di Torino, all’indomani della convenzione firmata dal sindaco Appendino con il premier Gentiloni per il finanziamento dei progetti di riqualificazione delle periferie torinesi. “Per Torino si tratta di uno stanziamento di 18 milioni di euro per il progetto AxTo che prevede 44 azioni per il rilancio dei quartieri decentrati”, scrive Andrea Ciattaglia, osservando che “il giudizio sul piano è generalmente positivo, anche se si aspettano nei prossimi tre anni le realizzazioni concrete”. Secondo il sociologo Luca Davico, docente al Politecnico di Torino, “per dare risposte alle periferie e per rispondere alle esigenze esposte dai cittadini sarebbe bene integrare interventi di manutenzioni diffuse con interventi di grandi dimensioni, più strategici”. “Ci sono dei luoghi decisamente trasformati negli ultimi 10-20 anni”, prosegue Davico, ricordando come ci siano stati “quartieri interessati dal fenomeno della nuova imprenditorialità, uno degli strumenti per affrontare il tema lavoro”. Per Marco Riva, uno degli attori della riqualificazione dell’area Ex Incet di via Cigna, “ancora oggi all’affermazione ‘La città ha investito nelle aree pubbliche e nella cura delle strade’ la maggioranza dei cittadini risponde in modo negativo” mentre “su trasformazioni urbanistiche, trasporti, offerta formativa, turismo, cultura, musei e aree verdi il giudizio è prevalentemente positivo”.

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