Calcio: Cucci (Avvenire), partita il giorno di Pasqua “una scelta sciocca”

“Senza salire sul pulpito, né minacciando il fuoco eterno, si può affermare con serena fermezza che si tratta di una scelta sciocca in assoluto”, cosi il giornalista e scrittore Italo Cucci commentando su “Avvenire” la decisione di far giocare la partita Roma-Atalanta domenica 16 aprile, Pasqua. Una scelta che Cucci ritiene “offensiva” per i cattolici che intendono ancora osservare “il Precetto pasquale ch’è entrato nelle nostre menti fin da bambini quando abbiamo sentito dire dal prete o dai genitori ‘almeno a Pasqua’”. E allora, si chiede, “possiamo dire ai calciatori ‘riposate almeno a Pasqua’?”. Diversamente sarebbe “un peccato”, anche perché, sottolinea Cucci, “il calcio non è solo un gioco come tanti, ma una affermata risorsa sociale”.  Eppure, commenta il giornalista, “al peggio – sapientemente organizzato – non c’è mai fine”, perché “non c’era bisogno di Desmond Morris per scoprire anche una particolare sacralità dell’evento che già da lungo tempo nell’Italia cattolica aveva almeno un po’ sottratto la domenica alla Chiesa”. Tutto dipende, spiega Cucci, da una partita di Coppa della Roma con il Lione, “che se la Magica vincesse dovrebbe giocare non il Sabato Santo con tutte le altre squadre, ma godendo di un giorno in più di riposo”. In sintesi, “escludendo il parere dei rivali di fiume che, poco caritatevoli, risolverebbero il problema augurandosi un successo dei francesi”, chiosa, “ci si aspetta che sia proprio la Roma a chiedere comunque il posticipo al lunedí di Pasquetta”. Un giorno in cui, conclude Cucci, “liberati dall’impegno di esser buoni e bravi ‘almeno’ a Pasqua, si può far festa anche in uno stadio”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy