Argentina: conclusa la Commissione permanente della Cea. I vescovi promuovono la “cultura dell’incontro”

Si sono concluse ieri le riunioni della Commissione permanente della Conferenza episcopale argentina (Cea). Tra le questioni affrontate dai vescovi, il conflitto tra governo e docenti, i casi di abusi su minorenni commessi da sacerdoti e le nuove proposte riguardo alla prevenzione, la situazione del narcotraffico e le minacce ricevute da alcuni sacerdoti e operatori sociali impegnati nella lotta contro questa piaga. I vescovi, dopo essere stati edotti circa il progetto di libertà religiosa promosso dal governo, hanno espresso il loro appoggio al provvedimento e hanno annunciato che inizieranno a operare sulla questione della riconciliazione e lo sviluppo della “cultura dell’incontro”, propiziata da Papa Francesco, in modo da poter offrire riflessioni “sulla comunione tra la Chiesa e la società, come un servizio volto all’incontro fraterno degli argentini”.
È stato il vicepresidente dell’episcopato argentino e arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Mario Poli , a presentare – a chiusura delle riunioni – un rapporto sulla situazione del movimento degli scout che sarà discusso in occasione dell’Assemblea plenaria dei vescovi prevista per maggio prossimo. Reso noto, ieri, anche un comunicato della Commissione episcopale per la giustizia e la pace come segno di solidarietà verso i religiosi e i laici della diocesi di Merlo-Moreno (della Provincia di Buenos Aires) che sono stati oggetto di minacce e violenze a causa delle loro azioni contro la droga, la corruzione e lo sfruttamento delle persone.

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