Amoris Laetitia: card. Antonelli, no a “dannose divisioni e contrapposizioni nella Chiesa”. Buttiglione: per il Papa esistono “sempre situazioni dinamiche”

La “pastorale dell’accompagnamento” delle famiglie ferite, raccomandata dal Papa nell’Amoris Laetitia, “richiede tempo, gradualità, prudenza, pazienza, perseveranza”. Esclude, invece, “due soluzioni assai più facili: quella del permissivismo che va incontro ai desideri senza tener conto della verità; quella del rigorismo che si limita a insegnare le norme e a denunciare il disordine etico, senza curare le ferite”. È quanto scrive il cardinale Ennio Antonelli, già presidente del P0ntificio Consiglio per la famiglia, nel volume scritto a quattro mani con Rocco Buttiglione (Edizioni Ares) dal titolo: “Terapia dell’amore ferito in Amoris Laetitia”. Nel testo, il porporato stigmatizza la tendenza a “ridurre” l’esortazione apostolica di Papa Francesco, e in particolare il capitolo ottavo, “alla sola questione dell’ammissione o non ammissione alla comunione eucaristica”. A proposito del dibattito in corso, il cardinale osserva: “Si discute animatamente, si propongono diverse interpretazioni e valutazioni dell’esortazione apostolica; si prendono decisioni pratiche discordanti; si richiamo dannose divisioni e contrapposizioni dentro la Chiesa”. Al contrario dei suoi critici, che “considerano sempre situazioni statiche, per dire se corrispondono alla regola oppure no”, il Papa – osserva Buttiglione – “considera, invece, sempre situazioni dinamiche, in via di evoluzione e si pone sempre la domanda: in che direzione va il cambiamento? Verso un’accettazione sempre più piena dell’amore (e della legge) di Dio oppure verso il suo abbandono? Non si può giudicare la persona concreta se non la sia considera nel suo svolgimento storico”.

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