Siria: mons. Audo (vescovo di Aleppo), “noi cristiani del Medio Oriente abbiamo la vocazione del dialogo e del rispetto”

“Il problema dell’islam oggi è come accettare la modernità, che significa libertà di coscienza, dialogo interreligioso ed ecumenico. Per l’islam questi aspetti sono un pericolo e la risposta è la lotta tra sunniti e sciiti per avere la leadership nel mondo musulmano”. Lo ha detto stamattina a Roma mons. Antoine Audo, vescovo di Aleppo e presidente di Caritas Siria, in occasione della presentazione del Dossier della Caritas italiana intitolato “Come fiori tra le macerie. Giovani e ragazzi che restano”, dedicato proprio alla situazione in Siria. “Noi cristiani del Medio Oriente – ha sottolineato il presule – abbiamo la vocazione del dialogo e del rispetto: il mondo musulmano ha bisogno di questo e non di armi, che producono violenza e odio. In Siria ci sono vescovi cattolici e ortodossi e due comunità protestanti: insieme dobbiamo diventare cristiani, superando l’appartenenza confessionale. Insieme, poi, cristiani e musulmani devono diventare cittadini”. Mons. Audo ha evidenziato che per l’80% il servizio reso dalla Caritas è a vantaggio di musulmani: “Noi non siamo i ricchi che vogliono dare ai poveri né i cristiani buoni che facciamo la carità ai musulmani poveri. Noi siamo esseri umani che rispettiamo la dignità umana degli altri. Questo è il cammino da compiere”. Per il vescovo di Aleppo, dunque, nel dialogo con l’islam “è fondamentale questo atteggiamento di rispetto e non di superiorità, che era tipico del colonialismo. Un atteggiamento che i musulmani non hanno dimenticato e che ha suscitato la voglia di vendetta”. Ma, purtroppo, “questo non è chiaro in Occidente”.

Mons. Audo ha anche ricordato come siano state apprezzate le parole di Papa Francesco, il quale, nella conferenza stampa sul volo di ritorno dalla Gmg di Cracovia, rispondendo a una domanda sull’assassinio di padre Jacques Hamel in Francia, aveva precisato che “non c’è una religione violenta, ma ci sono violenti in tutte le religioni. Il mondo musulmano è stato molto contento di queso atteggiamento di rispetto del Papa. Ed il dialogo è molto importante nell’approccio alla modernità”.

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