Regno Unito: Zartaloudis (Un. Birmingham), su Brexit “governo spinge sull’acceleratore. Sembra uno stato di emergenza”

“Non si è mai visto nulla del genere nella storia della democrazia britannica. Sembra uno stato di emergenza e la legislazione più importante degli ultimi quarant’anni è stata spinta in fretta e furia attraverso il parlamento mentre, di solito, ci vuole almeno un anno per approvare una legge ordinaria”. Mancano poche ore al “royal assent”, quel timbro della regina sulle 137 parole che segnano il divorzio della Gran Bretagna dall’Unione europea e, secondo Sotirios Zartaloudis, docente di politica all’università di Birmingham, “il governo sta spingendo sull’acceleratore”. “Pur volendo rimanere nella Ue molti parlamentari hanno votato, ieri, ai Comuni, per il Brexit, perché hanno paura di venire accusati di non essere democratici e di non rispettare la volontà popolare”, spiega l’esperto di politica europea. La premier Theresa May aspetterà fino alla fine del mese, prima di invocare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che dà il via al periodo di negoziato e il professor Zartaloudis vede soltanto un’ultima possibilità di fermare l’uscita del Regno Unito dalla Ue. “Se l’economia venisse danneggiata, in modo grave, gli elettori potrebbero decidere di fare marcia indietro, ma, purtroppo, gli effetti del Brexit si sentiranno soltanto tra qualche anno. Il governo ha già avvertito che potrebbe abbandonare il mercato unico senza un accordo se le trattative non hanno successo. Un’ipotesi che sarebbe stata considerata fantascienza qualche tempo fa”, dice.

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