Paesi Bassi: sui giornali ultime schermaglie, domani il voto. Sommer (politologo), “elettorato non segue più l’élite”

A far scrivere i giornali olandesi oggi, vigilia della tornata in cui 12,9 milioni di elettori olandesi sceglieranno i 150 membri della camera bassa, sono i trenta minuti dell’atteso, e unico in tutta la campagna elettorale, dibattito televisivo che si è svolto ieri tra il premier uscente Mark Rutte e il populista Geert Wilders, i leader che si contendono la vittoria relativa. “Si è visto di molto meglio”, titola stamane il sito del Telegraaf, che racconta lo “scontro verbale“ di fronte a 2,3 milioni di telespettatori. Mentre i sondaggi oscillano, è chiaro che Wilders non potrà governare, poiché nessuno è disponibile a una coalizione con il populista. Per il Nederlands Dagblad il dibattito è stato “pungente, ma prevedibile”; “non ha riservato nessuna sorpresa” fa eco de Volkskrant, che ospita una lunga analisi del politologo Martin Sommer: “L’elettorato non segue più l’élite” e come per Brexit e Trump, lo scontro è tra la “sinistra urbanizzata” e la “campagna conservatrice”. La stampa nazionale e internazionale dedica molta attenzione anche alle tensioni Olanda-Turchia. Allarga l’obiettivo il New York Times ponendo la domanda “L’Europa sta affrontando quattro test esistenziali: riuscirà a reggere?”. A minacciare l’Europa sarebbero la vittoria dell’estrema destra in Olanda, il Brexit, con annessa questione aperta per Scozia e Irlanda del Nord, la tensione con la Turchia in cui sono coinvolte anche Danimarca e Germania. Stasera sulla rete nazionale Nos alle 20.30 ultimo dibattito tra i leader dei 28 partiti in gara.

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