Enti ecclesiastici: card. Coccopalmerio (Pontificio Consiglio per i testi legislativi), “costruire una rete per la comunione dei beni”

“Non è più possibile che beni ecclesiastici vadano perduti solo perché agiamo come mondi e non come enti in comunione”. A dirlo è stato il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, durante la presentazione del libro “L’amministrazione dei beni degli enti ecclesiastici tra carisma e servizio”. “Chi fonda un ente eclesiastico ha ricevuto un’intenzione e l’ha incarnata. Possiamo dire che ogni ente ecclesiastico è una cellula della Chiesa. Questo provoca come conseguenza che si deve amministrare con venerazione e con tremore una porzione di Chiesa. Un’altra conseguenza è che lo Stato dovrebbe avere nei confronti degli enti ecclesiastici una forma di rispetto della loro peculiarità”. E, infine, “una amministrazione dei beni ecclesiastici in comunione. Gli enti ecclesiastici infatti devono sentirsi in reciprocità di interessi, non ha più senso che un ospedale debba essere alienato perché altri non riescono a salvarlo oppure che un monastero debba essere chiuso perché non c’è alcuna istituzione che lo possa aiutare. Dobbiamo costruire una rete degli enti – ha insistito il cardinale -. Per questo è stata creata una commissione di aiuto degli enti che ha il compito di istituire una rete di conoscenza per salvaguardare il patrimonio ecclesiastico. Credo che questo debba essere fatto con passione e rapidità”.

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