Corridoi umanitari in Francia: Régnier (Comunità di Sant’Egidio), “è in gioco la pace e l’avvenire dell’Europa”

“Ho voluto che la firma di questo progetto di accoglienza solidale di rifugiati avvenisse all’Eliseo perché è un’iniziativa in sintonia con i valori della Francia”. Con queste parole il presidente francese François Hollande ha accolto la firma all’Eliseo, in sua presenza, di un accordo tra lo Stato, la Comunità di Sant’Egidio, la Chiesa cattolica e le Chiese protestanti che permetterà l’ingresso nel Paese di 500 profughi, in maggioranza siriani, in un anno e mezzo, sul modello dei corridoi umanitari già attivati verso l’Italia. Presente alla firma dell’accordo anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi: “L’esperienza dei corridoi umanitari dimostra che l’integrazione protegge più dei muri. La firma di oggi è un segno per l’Europa”. Il protocollo è stato firmato da Bruno Le Roux, ministro dell’Interno, Jean-Marie Le Guen, segretario di Stato allo Sviluppo e alla Francofonia, Valérie Régnier, presidente della Comunità di Sant’Egidio in Francia, François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia, Bernard Thibaud, segretario generale del Secours Catholique, Pascal Delannoy, vicepresidente della Conferenza episcopale, e Jean-Michel Hitter, presidente della Fédération de l’Entraide protestante.
“Oggi si realizza un sogno condiviso, che speriamo possa diffondersi in altri paesi europei – ha affermato Valérie Régnier – perché i corridoi umanitari dimostrano che è possibile un’alternativa ai viaggi della disperazione, per contrastare l’indifferenza e la vergogna di tante morti nel Mediterraneo. “È in gioco la pace e l’avvenire dell’Europa e noi lottiamo perché l’Europa possa restare il continente della pace”, ha osservato la responsabile di Sant’Egidio in Francia, sottolineando “la responsabilità repubblicana di accogliere e integrare chi fugge dalla guerra”. François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia, ha affermato: “Il dramma dei rifugiati mette in dubbio i valori repubblicani, mentre i corridoi umanitari sono il simbolo di una società impegnata”. Bernard Thibaud, segretario generale del Secours Catholique, ha affermato che “tanti francesi desiderano accogliere e resistere così alla tentazione di ripiegarsi e cedere alla cultura del rifiuto”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy