Papa a Milano: tappa in carcere fra gli 850 detenuti di San Vittore. Gli incontri, il risotto giallo e il dono di una sciarpa

Risotto giallo e cotoletta alla milanese: non poteva essere che questo il menu che attende il Papa, in visita al capoluogo lombardo il prossimo 25 marzo. Inconsueta invece la location: la mensa del carcere di San Vittore, una delle tappe (la più lunga per durata) della giornata all’ombra della Madonnina. Bergoglio appena atterrato all’aeroporto di Linate visiterà il vicino quartiere periferico sviluppatosi attorno a via Salomone, con le “Case bianche”, palazzoni popolari della parrocchia San Galdino. Quindi in duomo per incontrare i consacrati e l’Angelus sulla piazza antistante. Alle 11.30 arriverà alla struttura detentiva di via Filangeri, che lascerà per raggiungere Monza, dove celebrerà la messa alle 15; infine il trasferimento allo stadio San Siro-Meazza dove incontrerà i cresimandi con le famiglie e gli educatori. Della tappa in carcere racconta il cappellano, don Marco Recalcati. “Appena arrivato a San Vittore il Papa sarà salutato dalla direttrice. Poi un breve saluto alle mamme detenute con i loro figli” (i figli delle detenute non vivono in carcere, ma sono ospitati all’Icam, Istituto a custodia attenuata per detenute madri, con figli fino a tre anni). Poi l’incontro con gli operatori del penitenziario: educatori, operatori sanitari, volontari (uno per ognuna delle 18 associazioni presenti a San Vittore; i volontari in totale cono circa 300). “Fra questi ci sarà, in prima fila – spiega sorridendo don Recalcati – anche Maria, volontaria 92enne, che distribuisce a tutte le sue caramelle”.
Per la visita, il Papa ha chiesto che tutte le persone interessate avessero l’opportunità di vederlo o almeno di sentirlo, “e questo è stato programmato”, ovviamente considerando le difficoltà legate alla struttura carceraria. San Vittore, che ospita circa 850 detenuti per lo più in attesa di giudizio, ha fra l’altro una struttura piuttosto particolare, divisa in sei “raggi” con una “rotonda” centrale. Il papa percorrerà i vari raggi fino a fermarsi nella rotonda per pronunciare un intervento e incontrare una ottantina di detenuti. “Papa Francesco ha voluto avere anche un incontro personale con i cosiddetti ‘detenuti protetti’, ossia quelli che hanno commesso crimini contro donne o minori”. Alle 12.30 il pranzo, con una tavolata di 50 metri e un centinaio di detenuti. “Una precisazione – tiene a dire Recalcati –: tutti i detenuti avranno lo stesso menu del Papa. In un luogo come il carcere, certe piccole attenzioni possono avere il loro valore”. Al Papa sarà consegnato, come dono, una sciarpa realizzata da una cooperativa del carcere. Infine un momento di raccoglimento nella cappella, per poi ripartire di volata verso Monza.

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